Antonio Signorini: l’opera “Luce” nella collezione permanente di Palazzo Vecchio
Quando l’arte incontra la storia e il talento si fonde con la memoria collettiva, nascono eventi destinati a lasciare un segno. È quanto accaduto a Firenze nell’estate dello scorso anno, quando l’imponente eredità rinascimentale di Palazzo Vecchio ha accolto tra le sue mura una scultura contemporanea destinata a restare: “Luce”, opera in bronzo del celebre artista pisano Antonio Signorini. Un gesto simbolico e carico di significato, che ha suggellato il legame tra l’artista e la città gigliata, dopo il successo della sua mostra nelle piazze più emblematiche del capoluogo toscano. Un omaggio alla bellezza, alla speranza e alla visione cosmopolita dell’arte.
Il primo agosto dello scorso anno, alla presenza del sindaco Sara Funaro e dell’assessore alla cultura Giovanni Bettarini, Firenze ha celebrato l’ingresso ufficiale dell’opera Luce nella Collezione artistica permanente di Palazzo Vecchio. La scultura, collocata proprio di fronte all’Ufficio Anagrafe, è stata donata dallo stesso Signorini alla città, in segno di gratitudine per l’accoglienza ricevuta durante l’esposizione delle sue opere nei luoghi simbolo del centro storico.
Nato a Pisa nel 1971, Antonio Signorini ha mostrato fin da giovanissimo un forte interesse per l’arte, in particolare per la scultura capace di dialogare con lo spazio circostante. La sua formazione è stata profondamente influenzata dalla ricchezza culturale della Toscana e dal rapporto con il padre, con cui ha condiviso visite a musei, siti archeologici e monumenti. Dopo un lungo periodo trascorso a Londra, dal 2003 al 2017, si è trasferito a Dubai, dove attualmente vive e lavora. Nel contesto mediorientale ha potuto esplorare nuove modalità espressive, inserendo le sue opere all’interno di contesti architettonici moderni e spazi urbani innovativi.
Durante il suo periodo londinese, Signorini ha affinato una poetica che fonde mitologia antica e sensibilità contemporanea. I suoi lavori, realizzati in bronzo, sono caratterizzati da una sintesi visiva potente e minimale, ispirata alle civiltà mesopotamiche e etrusche, ma proiettata verso una dimensione universale. “Modellare il silenzio”, come lui stesso afferma, è la missione che guida ogni sua creazione.
Oggi Signorini è considerato uno dei più importanti scultori al mondo nell’ambito dell’arte monumentale. Tra le sue opere più celebri figurano i cavalli Actarus e Alpha Centauri, ma anche i Guerrieri e le Ballerine, sculture dinamiche e dal forte impatto visivo. I suoi lavori sono stati esposti in metropoli internazionali come Venezia, Londra, Riyadh, Abu Dhabi, Istanbul, Dubai e Beirut. Curiosamente, il grande apprezzamento in Toscana è arrivato solo dopo la sua prima mostra nella regione, tenutasi a Forte dei Marmi nell’estate del 2022. Da quel momento, l’interesse da parte di amministrazioni e istituzioni italiane è cresciuto rapidamente.
Anche il sindaco Sara Funaro ha voluto sottolineare l’importanza del gesto:
“Ringraziamo il Maestro per questo dono prezioso. ‘Luce’ è il volto di un bambino, portatore di un messaggio forte di speranza e fiducia nel domani. È il segno concreto di un dialogo profondo tra la città e l’artista, che abbiamo avuto il privilegio di ospitare per un anno intero”.
La scultura, realizzata interamente in bronzo, rappresenta il volto di un bambino. La particolarità dell’opera è l’assenza degli occhi, sostituita da uno sguardo che emana luce. Un invito a non perdere mai la capacità di meravigliarsi, a guardare al futuro con fiducia e a restare aperti al mondo con lo stupore tipico dell’infanzia.
Con la permanenza di Luce a Palazzo Vecchio, Antonio Signorini ha consegnato a Firenze un’opera che va oltre il tempo, capace di parlare a ogni generazione. E chissà che presto non arrivi anche una grande esposizione nella sua città natale, Pisa, per completare un viaggio iniziato tanti anni fa tra le colline toscane e oggi riconosciuto nel panorama artistico globale.