Liste d’attesa sanitarie: via libera al piano 2025 in Toscana
La Regione Toscana ha completato il nuovo piano per il contenimento delle liste di attesa sanitarie, confermando l’impegno a garantire ai cittadini un accesso più rapido alle cure. Nonostante le recenti restrizioni imposte dal Governo sulla gestione dei fondi, la giunta regionale è riuscita a mettere a punto un pacchetto di interventi che assicura continuità e livelli adeguati di prestazioni.
Con una delibera approvata il 12 maggio, la Regione ha definito le azioni conclusive di un programma già avviato a marzo, quando era stato stanziato un fondo complessivo di quasi 30 milioni di euro. Di questi, 18 milioni sono destinati a incentivare la produttività aggiuntiva del personale sanitario, mentre 11 milioni sono riservati alle prestazioni erogate dal privato convenzionato — due leve fondamentali previste dalla normativa nazionale.
“Rispetto al 2024, il quadro normativo è diventato più rigido,” ha dichiarato l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini. “Lo scorso anno le aziende sanitarie potevano utilizzare, in deroga, una parte del fondo sanitario – pari allo 0,4% – per ridurre i tempi di attesa, scegliendo liberamente se investire sulla produttività interna o rivolgersi al privato. Una possibilità che il Governo ha eliminato, penalizzando la nostra capacità di programmazione”.
Nonostante le difficoltà, la giunta ha lavorato fino a maggio per individuare soluzioni alternative. Tra queste, la rimodulazione delle risorse già previste per il settore privato accreditato: saranno stanziati ulteriori 12 milioni di euro per mantenere inalterato il livello di prestazioni offerte nel 2024, quando erano stati investiti 20 milioni con lo stesso obiettivo.
“Siamo costretti a fare i salti mortali,” ha sottolineato Bezzini. “Avere uno strumento flessibile ci avrebbe permesso di dare continuità e ritmo alla programmazione sanitaria. Ma il Governo ha deciso diversamente, dimostrando ancora una volta di non comprendere le esigenze reali del sistema.”
Il piano, ora completo, rappresenta per la Toscana uno sforzo concreto per contenere le attese e tutelare il diritto alla salute, in un contesto di risorse vincolate e crescente domanda di servizi.