Concessioni balneari, Giani e Marras: “Normativa nazionale confusa”
Toscana, Giani e Marras: “Rispettiamo la Consulta, ma il caos sulle concessioni danneggia il turismo”
FIRENZE – La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato alcune parti della legge toscana sulle concessioni balneari non sorprende Palazzo Strozzi Sacrati. A commentare la decisione sono stati il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore al turismo e alle attività produttive, Leonardo Marras, i quali, pur accettando l’esito del giudizio, non nascondono una certa amarezza per le conseguenze politiche e pratiche del provvedimento.
“La nostra legge era già pensata in funzione della futura normativa nazionale”, hanno sottolineato i due rappresentanti istituzionali. “Avevamo previsto nel testo stesso che ci saremmo adeguati a quanto stabilito dallo Stato. Quindi, la sentenza della Consulta non modifica la sostanza di ciò che avevamo fatto”.
Tuttavia, il vero nodo – secondo Giani e Marras – resta la confusione normativa generata a livello centrale. La legge nazionale, infatti, non solo non ha risolto il caos esistente, ma, a loro avviso, lo ha ulteriormente amplificato. “Il decreto attuativo appena proposto dal ministro Salvini – affermano – è la conferma di un’impostazione confusa, che finisce per penalizzare uno dei comparti strategici del turismo italiano”.
La Regione Toscana si era dotata di una normativa “chiara e ben costruita”, precisano i due esponenti, ma l’intervento del governo centrale avrebbe snaturato anche i passaggi più semplici, come il recepimento delle disposizioni regionali. “Rispettiamo la decisione della Corte, ma non possiamo fare a meno di constatare – con preoccupazione – come il tema delle concessioni balneari sia stato per l’ennesima volta sfruttato in chiave elettorale, evitando di affrontare con serietà e visione strategica le esigenze reali del settore”.
Un comparto, quello balneare, che per la Toscana rappresenta una leva fondamentale per l’economia turistica, e che ora rischia di subire ulteriori danni a causa dell’incertezza normativa. “Lo stallo legislativo continuerà a produrre effetti negativi per anni”, avvertono Giani e Marras, auspicando un intervento più coerente e meno politicizzato da parte del governo.