Fine vita, Stella (FI): “Legge Toscana si conferma un errore”
Firenze – “Dopo che un cittadino ha utilizzato la legge regionale toscana 16/2025 sul suicidio assistito e si è tolto la vita, è ancora più importante che la Corte Costituzionale si pronunci con urgenza su questa legge, che noi abbiamo contrastato con tutte le nostre forze e che il Governo ha giustamente impugnato, in quanto questi sono temi di competenza nazionale. L’ultima sentenza della Consulta in materia, la n. 66/2025 del 21 maggio scorso, dice che lo Stato deve curare e proteggere i fragili, non agevolare la morte, e che il suicidio assistito non è un diritto, ma un’eccezione; quello che abbiamo sempre sostenuto noi, nonostante la maggioranza di sinistra dicesse il contrario”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
“La sentenza 66/2025 della Corte Costituzionale – spiega Stella – ci dà tre indicazioni e, in sostanza, sottolinea che la Consulta non ha mai voluto inserire nel Servizio sanitario nazionale l’obbligo di procurare la morte a chi ne faceva richiesta; non ha mai voluto assecondare, come se fosse un diritto, il desiderio di suicidarsi contando sull’assistenza di un medico e a carico dello Stato; in secondo luogo, evidenzia che la libertà individuale non si può sovrapporre con il dovere dello Stato di proteggere i fragili e, infine, ribadisce che il principale dovere dello Stato è la cura dei più fragili e non la loro soppressione. Quindi, il desiderio di suicidarsi non è né un diritto né, da parte dello Stato, un dovere. Resta la possibilità di individuare, in via eccezionale, un’area di non punibilità”.