La Regione Toscana ha approvato una proposta di legge che invita formalmente il Parlamento italiano a riconoscere lo Stato di Palestina come entità sovrana e indipendente, con capitale Gerusalemme Est, nei confini del 1967. Un’iniziativa che si inserisce nel solco delle risoluzioni dell’ONU e del diritto internazionale, e che rappresenta un messaggio forte di pace e giustizia da parte di una Regione da sempre attenta alle dinamiche internazionali.
Il presidente Eugenio Giani ha presentato il provvedimento con fermezza e convinzione, sottolineando come già 146 dei 193 membri delle Nazioni Unite abbiano riconosciuto lo Stato di Palestina, mentre l’Italia resta ancora tra i pochi a non aver compiuto questo passo. Spagna, Norvegia, Irlanda e Slovenia sono solo gli ultimi Paesi in ordine di tempo ad averlo fatto. Secondo Giani, il riconoscimento formale non è soltanto un atto politico, ma un passo concreto per avviare rapporti diplomatici, accordi economici e commerciali, e per garantire alla Palestina la possibilità di partecipare alle organizzazioni internazionali su un piano di parità.
Giani ha anche ricordato il dramma umanitario che continua a consumarsi nei territori palestinesi. “Questa proposta è anche un gesto di riparazione nei confronti di un popolo che soffre da troppo tempo”, ha dichiarato, citando le centinaia di minori feriti accolti negli ultimi mesi all’ospedale Meyer di Firenze. Un atto che dimostra, secondo il presidente, l’impegno concreto della Toscana non solo a parole, ma anche nei fatti, grazie a un sistema sanitario capace di eccellere a livello internazionale.
Il contesto in cui nasce questa iniziativa è drammatico. Secondo le stime delle Nazioni Unite, dal mese di ottobre 2023 più di 60.000 palestinesi sono stati uccisi da operazioni militari israeliane, con oltre 115.000 feriti e circa 2 milioni di sfollati. L’ONU ha espresso più volte la sua condanna per l’uccisione di civili, sottolineando che il blocco del carburante imposto da Israele ha messo in ginocchio servizi vitali a Gaza, inclusi ospedali, terapie intensive, approvvigionamento idrico e sistemi fognari. Inoltre, l’interruzione di internet e delle comunicazioni sta ostacolando in modo grave gli interventi umanitari.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina promosso dalla Toscana si fonda su basi solide nel diritto internazionale. Sono numerose le risoluzioni ONU che legittimano questo percorso, dalla storica 181 del 1947 fino alla più recente approvazione dell’Assemblea Generale del 13 maggio 2024, che ha stabilito che la Palestina possiede i requisiti per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Anche in ambito europeo e nazionale si registrano aperture significative: il Parlamento europeo si è espresso in favore del riconoscimento già nel 2014, mentre il 21 maggio scorso il Parlamento italiano ha approvato una mozione che impegna il Governo a rilanciare il processo di pace fondato sulla soluzione dei due Stati.
In questo quadro complesso e delicato, la Toscana alza la voce per chiedere, ancora una volta, pace. Una pace che, come ha ribadito Giani, deve passare dal rispetto dei diritti di entrambi i popoli: israeliano e palestinese, nella prospettiva di una convivenza possibile, fondata sul dialogo e sulla reciproca legittimazione.
