Morto l’escursionista disperso sulle Apuane
Si è conclusa tragicamente l’escursione dell’uomo disperso sulle Alpi Apuane meridionale, sul monte Piglione: è stato ritrovato senza vita sul versante camaiorese. A rinvenire il cadavere è stato un gruppo composto da parenti e amici, compreso il figlio. L’ultimo contatto era stato martedì 15 gennaio verso mezzogiorno quando l’uomo si trovava in vetta. I familiari avevano lanciato l’allarme a causa del mancato rientro a casa. Le ricerche erano partite subito coinvolgendo il Soccorso alpino (stazione di Lucca), i vigili del fuoco di Lucca e Pisa, personale del nucleo cinofilo di Lucca, Prato e Arezzo, con l’ausilio dell’elisoccorso Pegaso 3. L’auto era stata ritrovata parcheggiata in zona “Grotta” all’inizio del sentiero.La vittima è Giacomo Arcara, 78 anni di Montecatini, un appassionato di escursionismo membro da 60 anni del Club Alpino Italiano, prima a Lucca e poi a Pescia . Resta da capire al momento la causa esatta del decesso, se sia stato conseguenza di un eventuale incidente (il corpo è stato trovato in fondo a un dirupo) o se la caduta sia stata successiva a un malore.
Arcara era molto conosciuto a Fabbriche di Vallico e Pescaglia poiché da tempo aveva scelto quelle zone per fare le sue passeggiate. Viene ricordato come persona molto scrupolosa tanto che prima di incamminarsi segnalava al figlio il percorso che avrebbe fatto con il sistema Gps, circostanza che ha favorito il ritrovamento. L’anziano escursionista è caduto in un dirupo per oltre 100 metri e anche l’individuazione col Gps stata difficoltosa a causa della ridotta copertura del segnale. Ieri mattina, mercoledì 16 gennaio, il figlio ha ripercorso il cammino del padre e questo gli ha permesso di ritrovarlo.