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Teatro della Toscana: L’élite del palcoscenico si schiera contro la decisione ministeriale

Una vera e propria tempesta si è abbattuta sul mondo del teatro italiano, con artisti di fama nazionale e internazionale che si sono uniti in un coro di indignazione. Al centro della polemica c’è il Teatro della Toscana, la cui programmazione per la stagione 2025-2026, curata dal neo-direttore artistico Stefano Massini, è stata penalizzata da una severa valutazione ministeriale. Questa decisione, giudicata da molti un’aggressione senza precedenti, ha scatenato la reazione di un’ampia schiera di professionisti del settore.

L’appello, che continua a raccogliere nuove adesioni, vede in prima linea nomi di altissimo livello. Dalle icone del teatro come Umberto Orsini e Toni Servillo a interpreti amatissimi dal grande pubblico come Luca Zingaretti, Ottavia Piccolo e Sonia Bergamasco. La lista si arricchisce anche di maestri della regia come Federico Tiezzi e Armando Punzo, e di compagnie innovative come I Sotterraneo, vincitori di premi internazionali. Non mancano poi le eccellenze della drammaturgia contemporanea, con autori del calibro di Mimmo Borrelli, Davide Enia e Lucia Calamaro, e realtà di spicco nel teatro di ricerca come Lacasadargilla.

Il punto centrale della protesta, espresso chiaramente nel documento firmato dagli artisti, è l’accusa che il giudizio della commissione ministeriale non sia basato su criteri artistici, ma sia piuttosto il risultato di una manovra politica. L’appello definisce la decisione come “un’aggressione senza precedenti” che non colpisce solo Massini e il teatro fiorentino, ma l’intero sistema culturale che, con le sue eccellenze, aveva contribuito a creare una stagione di “indiscutibile livello”.

Il testo dell’appello è un atto d’accusa diretto:
“A seguito della lettura degli incredibili punteggi artistici dei quattro commissari rimasti a decidere le sorti del Teatro della Toscana dopo le dimissioni di chi aveva denunciato la manovra politica per umiliare il nuovo direttore artistico Stefano Massini, denunciamo che questo è un vero attacco non solo a lui e ai lavoratori del Teatro della Toscana, ma anche alla qualità di TUTTI NOI che porteremo il nostro lavoro nella stagione di indiscutibile livello configurata dal nuovo direttore, e adesso colpita dai voti dei commissari. Senza esitazione e con tutta la necessaria indignazione, ci stringiamo intorno al Teatro della Toscana oggetto di un’aggressione senza precedenti.”

Tra i firmatari dell’appello figurano, oltre ai già citati, anche Fabrizio Gifuni, Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Sandro Lombardi, Roberto Latini, Virgilio Sieni, e tanti altri, a testimonianza di una solidarietà trasversale e compatta. Un segnale forte che il mondo del teatro non è disposto a subire passivamente decisioni che considera ingiuste e motivate da logiche estranee al merito artistico.

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