Toscana, fecondazione eterologa gratuita per i residenti
Firenze – Un nuovo passo in avanti per i diritti alla genitorialità arriva dalla Toscana. La Regione ha annunciato che garantirà l’accesso gratuito alla fecondazione eterologa per tutte le coppie residenti sul territorio. La decisione è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Simone Bezzini, e rappresenta una risposta concreta a un vuoto normativo lasciato dal recente aggiornamento del nomenclatore nazionale.
Il provvedimento introduce anche una quota di compartecipazione alla spesa per l’acquisto dei gameti destinata alle coppie non residenti, ma mantiene la gratuità totale per i toscani. L’obiettivo, ha spiegato Bezzini, è quello di assicurare equità di accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), tutelando il diritto alla genitorialità e sostenendo la natalità in una fase storica segnata da un calo demografico allarmante.
“Correggiamo una distorsione normativa introdotta dal nuovo nomenclatore nazionale, che non prevede la copertura dei costi per i gameti acquistati da banche autorizzate”, hanno dichiarato congiuntamente il presidente della Regione, Eugenio Giani, e lo stesso Bezzini. “Con questa delibera diamo una risposta concreta alle tante coppie che ogni anno si rivolgono ai nostri centri specializzati. Vogliamo confermare il ruolo della Toscana come eccellenza nazionale non solo in ambito sanitario, ma anche nella tutela dei diritti individuali”.
Un quadro normativo incompleto
La fecondazione assistita è stata inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) nel 2017, con un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ne garantiva la gratuità su scala nazionale. Tuttavia, un successivo decreto del Ministero della Salute, datato 25 novembre 2024, pur fissando le tariffe massime per le prestazioni ambulatoriali, ha escluso la copertura per l’acquisto di gameti esterni da parte delle Regioni, lasciando un vuoto che rischiava di gravare sui pazienti.
A farne le spese sarebbero state soprattutto le coppie che ricorrono alla fecondazione eterologa, una procedura che utilizza ovuli o spermatozoi provenienti da donatori esterni. Senza interventi correttivi, i costi per i materiali biologici sarebbero finiti a carico dei cittadini.
Cosa cambia con la delibera toscana
Grazie alla nuova misura, le coppie residenti in Toscana non dovranno sostenere alcun costo per accedere alla fecondazione eterologa. Per chi proviene da altre regioni, è invece prevista una compartecipazione: 1.500 euro per l’acquisto di ovociti e 500 euro per i gameti maschili. Queste spese potranno essere eventualmente coperte dalla Regione di appartenenza o direttamente dai cittadini interessati.
Un messaggio politico e sociale
Oltre a rispondere a una questione sanitaria, la delibera invia un messaggio chiaro sul piano politico e sociale: la Toscana si conferma territorio attento ai diritti delle persone e alla centralità della sanità pubblica. “È anche un atto concreto a favore della natalità – ha sottolineato Bezzini – che assume oggi un valore ancora più strategico”.