Toscana prima in Italia con legge sull’intelligenza artificiale
La Toscana si afferma come apripista in Italia nell’ambito dell’intelligenza artificiale, grazie all’approvazione della legge regionale 57 del 2024, prima normativa specifica del Paese su questo tema. L’annuncio è stato al centro dell’incontro inaugurale del Festival dell’identità toscana, in corso a Empoli fino al 29 aprile.
Durante la tavola rotonda dedicata all’IA, il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore all’innovazione Stefano Ciuoffo hanno illustrato i contenuti e gli obiettivi della nuova legge, alla presenza di esperti del settore tra cui Gianluca Vannuccini, direttore dei sistemi informativi regionali, Andrea Simoncini dell’Università di Firenze e Massimiliano Ascanio di Upi Toscana. A moderare, Marco Caldini della direzione sistemi informativi.
“La nostra legge – ha spiegato Giani – è uno strumento concreto per guidare la trasformazione digitale della pubblica amministrazione e migliorare il rapporto con i cittadini. Puntiamo a offrire servizi più semplici, accessibili ed efficienti, sfruttando le potenzialità dell’IA nel rispetto di valori pubblici e trasparenza”.
Il provvedimento si articola attorno a tre direttrici principali: formazione e potenziamento delle competenze digitali, attenzione all’impatto ambientale delle tecnologie e promozione di un ecosistema territoriale basato su università, centri di ricerca e innovazione locale. L’obiettivo è fare della Toscana un punto di riferimento nazionale nel settore.
L’assessore Ciuoffo ha sottolineato l’importanza di linee guida chiare per orientare enti pubblici, imprese e associazioni verso un uso consapevole e sostenibile dell’intelligenza artificiale. “Attraverso strumenti come i Punti Digitali Facili – ha aggiunto – vogliamo offrire ai cittadini informazioni concrete e accesso facilitato alle nuove tecnologie. La collaborazione tra istituzioni, mondo produttivo e ricerca è essenziale per affrontare questa sfida”.
L’iniziativa toscana rappresenta un esempio virtuoso di come le Regioni possano essere protagoniste attive nel disegno delle politiche digitali del futuro.