Arpat: al via EPIC, il progetto hi-tech contro la plastica nei mari
Affrontiamo una sfida complessa”, afferma Pietro Rubellini, Direttore generale di ARPAT. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana mette in campo droni, intelligenza artificiale e sistemi satellitari per monitorare la presenza di plastica nel mare.
Con il progetto EPIC, ARPAT individua le zone di maggiore accumulo dei rifiuti plastici, esegue campionamenti di acqua e materiali e procede alla loro classificazione. Le attività includono anche immersioni subacquee per verificare lo stato di salute delle praterie di Posidonia oceanica, fondamentali per l’ecosistema marino, specialmente lungo le direttrici principali di dispersione delle plastiche e di fronte alle coste di Livorno e Pisa.
“L’era delle ‘plastiche’, iniziata nei primi del Novecento, ha portato questo materiale a invadere ogni settore delle attività umane e a contaminare tutti gli ambienti naturali”, spiega Rubellini. Le microplastiche, oggi presenti ovunque, rendono necessario comprendere a fondo i meccanismi di diffusione per poterle intercettare e riutilizzare, una sfida che non si può più rimandare.