Coldiretti Toscana: I giovani in piazza a Bruxelles. In Toscana le imprese under 40 sono oltre 4 mila
In arrivo nuovi sostegni e nuove risorse per stimolare e favorire il ritorno alla terra dei giovani (18-40 anni) che in Toscana sono oltre 4 mila ma rappresentano appena il 9% delle aziende agricole. E’ troppo lenta la transizione generazionale nelle campagne dove a rallentare la nascita di nuove imprese giovanili sono l’accesso al capitale fondiario, il credito e la burocrazia. Un imbuto che ha progressivamente alzato l’età anagrafica dei titolari delle aziende agricole con 4 imprenditori agricoli su 10 che si avvia verso la pensione da qui ai prossimi cinque anni facendo diventare così il passaggio di testimone in famiglia l’unica via di successo. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Toscana in merito al’approvazione definitiva in Parlamento della legge nazionale sull’imprenditoria giovanile che prevede una serie di misure di sostegno, circa 200 milioni, al fenomeno del ritorno alla terra e, tra le altre cose, un regime fiscale agevolato per il primo insediamento e agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, oltre a sostegni per la formazione. “Non è vero che i giovani non vogliono coltivare i campi, allevare animali, tagliare la legna nel bosco o guidare il trattore. La mancanza di capitale fondiario, quindi i terreni, i costi per acquistarli e la burocrazia sono gli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino verso. Le difficoltà sono oggettive. – spiega Francesco Panzacchi, Delegato Giovani Coldiretti Toscana – I giovani che vogliono dedicarsi all’agricoltura, all’allevamento, alla cura del territorio devono essere incoraggiati. Chiediamo soprattutto all’Unione Europea attenzione per aumentare gli investimenti in agricoltura e garantire più sostegni per il ricambio generazionale nel nostro settore. Noi ci siamo, perché senza ragazze e ragazzi in agricoltura, l’Europa sarà più fragile e dipendente dalle importazioni”.
Richieste che i giovani imprenditori agricoli toscani di Coldiretti hanno portato a a Bruxelles in occasione della riunione dei Ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi UE. “Eravamo in piazza per rivendicare la possibilità ad avere un futuro nelle nostre campagne. Ogni giorno tocchiamo con mano il desiderio e la volontà di dedicarsi all’agricoltura di tanti ragazzi e ragazze complice anche la ricerca di uno stile di vita scandito dalle stagioni e non più dal cartellino da timbrare o dai target. Il loro contribuito, le loro competenze e la capacità di diversificare sono fondamentali per accelerare il percorso di transizione energetica, ambientale, sociale, economica di cui la nostra Toscana ha bisogno per restare leader a livello mondiale del buon cibo, dell’accoglienza turistica e della bellezza. Ci scontriamo però con una politica comunitaria lontana da noi e dalla realtà delle campagne. Ci aspettiamo che nel Consiglio europeo di marzo ci sia la svolta necessaria. Serve tutto ciò che porti a una semplificazione”.