Cure palliative, dalla Toscana 7,7 milioni per potenziare i servizi
Un nuovo investimento da 7,7 milioni di euro è stato approvato dalla giunta regionale toscana per potenziare l’intero sistema di cure palliative sul territorio. A proporre lo stanziamento, inserito nell’ambito dell’Intesa Stato-Regioni 2024, è stato l’assessore al Diritto alla Salute Simone Bezzini. Le risorse saranno impiegate per ampliare i servizi esistenti, sviluppare nuovi progetti e rafforzare la rete di assistenza in collaborazione con il Terzo Settore.
La suddivisione dei fondi vede 3,3 milioni destinati all’ASL Toscana Centro, 2,6 milioni all’ASL Toscana Nord-Ovest e 1,7 milioni all’ASL Toscana Sud-Est. Le priorità riguardano soprattutto il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la valorizzazione delle strutture esistenti e la realizzazione di interventi integrati con enti no-profit e associazioni.
“Questa misura – ha spiegato il presidente della Regione, Eugenio Giani – si inserisce pienamente nella strategia regionale di rafforzamento dell’assistenza territoriale. Vogliamo garantire cure appropriate e accessibili a tutti, in particolare per chi si trova ad affrontare le fasi più critiche della malattia. L’obiettivo è dare risposte umane e sanitarie sempre più efficaci e inclusive”.
Secondo Giani, si tratta di un passo ulteriore nel percorso che ha reso la Toscana un modello nazionale nell’ambito dell’assistenza palliativa: “Ci impegniamo per tutelare la dignità delle persone, anche nei momenti più complessi del loro percorso di cura. La nostra è una sanità che mette al centro i bisogni, con attenzione sia al benessere fisico che a quello emotivo delle famiglie”.
Anche l’assessore Bezzini ha evidenziato l’impatto di questa delibera: “Confermiamo l’impegno della Regione nel costruire un sistema sanitario realmente vicino ai cittadini. Il finanziamento permetterà di consolidare l’esistente e avviare nuove progettualità, investendo anche nella formazione degli operatori e nella qualità dei servizi su tutto il territorio”.
Il coinvolgimento del Terzo Settore, sottolinea Bezzini, sarà essenziale per sviluppare modelli innovativi di assistenza e per migliorare l’integrazione tra sanità e servizi sociali, con una particolare attenzione al sostegno nelle abitazioni dei pazienti e alla coprogettazione degli interventi.