Droga, maxi operazione tra Toscana e Nord Italia: 13 indagati
Un’operazione ad ampio raggio, condotta all’alba dai Carabinieri del nucleo investigativo di Massa Carrara e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura di Genova, ha colpito duramente un’organizzazione criminale radicata tra Toscana, Liguria e Lombardia, con ramificazioni anche in Spagna. L’inchiesta ha portato all’emissione di 13 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti coinvolti in un traffico internazionale di stupefacenti.
Nove persone sono state arrestate e condotte in carcere, mentre per altre quattro sono scattati obblighi di dimora e di presentazione quotidiana alle autorità. L’operazione ha visto il coinvolgimento dei reparti dell’Arma di Lucca, La Spezia e Milano, con il supporto del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Firenze, unità cinofile e elicotteri.
Secondo quanto comunicato dal procuratore distrettuale Nicola Piacente, l’indagine ha permesso di ricostruire l’intera catena del traffico: dall’acquisto di hashish e marijuana in Spagna, alla loro importazione in Italia, fino allo stoccaggio e alla distribuzione nelle piazze di spaccio delle province di Massa Carrara, Lucca, La Spezia e Milano.
La banda disponeva di mezzi propri per il trasporto, magazzini nascosti in box, cantine e appartamenti – localizzati in località come Massa, Camaiore, Montignoso, Seravezza e Sarzana – oltre a una rete di comunicazione criptata basata sulla piattaforma Sky ECC, già nota per essere usata da molte organizzazioni criminali internazionali.
Ma l’attività degli investigatori ha portato alla luce anche un arsenale nascosto: durante le perquisizioni sono state rinvenute armi da fuoco, munizioni e perfino ordigni esplosivi artigianali. Un elemento che ha aggravato ulteriormente il quadro accusatorio, portando all’applicazione dell’articolo 74, comma 4, del Testo Unico sugli stupefacenti, che prevede pene più severe in presenza di armi.
Un colpo significativo alle dinamiche del traffico di droga in Italia settentrionale, e una conferma del ruolo strategico che la criminalità organizzata attribuisce al collegamento con i canali di approvvigionamento esteri.