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Politica

L’intervista di Federcasa all’on. Deborah Bergamini: “Tante persone vivono in condizioni di disagio abitativo”

Redazione
30/05/2024 3 Mins Read

Federcasa nasce come trasformazione dell’Associazione nazionale istituti autonomi per le case popolari (ANIACAP) costituita nel 1950 e rappresenta 84 enti e aziende diversamente denominate (Atc, Ater, Iacp, Aler, Acer, Arte, Arca, Spa) che in tutta Italia da più di un secolo costruiscono e gestiscono abitazioni di edilizia residenziale pubblica realizzate con fondi pubblici, fondi propri e prestiti agevolati da destinare a nuclei familiari con bassi redditi e spesso in condizioni di estrema fragilità sociale.

Ecco l’intervista fatta a Deborah Bergamini:

L’emergenza abitativa è una vera e propria piaga sociale. Come siamo arrivati a questo punto?

Sì, purtroppo i numeri sono dolorosi. Secondo alcune stime in Italia si conta un milione e mezzo di famiglie in
disagio abitativo a livello critico, si tratta di persone che hanno difficoltà nel pagare le rate del mutuo o il canone 
d’affitto. Accanto a questo, la quota di quanti sono in liste d’attesa per ottenere alloggi popolari nei Comuni sfiora il 
mezzo milione, 400mila. Si tratta di un fenomeno stratificato nel tempo, che sicuramente ha subito i contraccolpi
socio-economici degli ultimi anni, con l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie e il caro energia che ha
creato enormi problemi. Questo governo, in continuità con quello precedente, ha messo in campo degli strumenti
 per aiutare le famiglie più in difficoltà a fronteggiare i riflessi della congiuntura nel portafoglio domestico. Però
sull’emergenza abitativa il problema riguarda anche un altro piano.

Cosa intende?

Viviamo la situazione paradossale di molti alloggi pubblici sfitti oppure illegalmente occupati. Di recente leggevo un
paper Confedilizia che, mettendo insieme alcuni report locali ha tracciato una parte del quadro. Calcolando che a
 Milano le case non affittate raggiungono quota 12 mila. 3 mila sono occupate abusivamente. In tutta la Regione le
 case pubbliche sfitte raggiungono quota 60mila. A Roma 10mila appartamenti sono occupati abusivamente su un 
totale di 81 mila. A Firenze ci sono 1200 appartamenti sfitti in tutta la città metropolitana. Queste sono solo alcune
 pillole che però testimoniano come sia necessario velocizzare le assegnazioni, mappare le ristrutturazioni e le 
riqualificazioni, oltre a far valere, laddove necessario, la certezza del diritto.

Lei cita spesso le occupazioni abusive. Cavallo di battaglia del centrodestra

Guardi, non è un retaggio ideologico e su questo dobbiamo prestare molta attenzione. Chi occupa una casa che non 
gli spetta compie un sopruso. Che l’immobile in questione sia di un pubblico o di un privato non cambia nulla. E’
sempre una violenza, spesso praticata su persone deboli. Ricordo il caso di un anziano signore romano, che qualche 
anno fa dovette assentarsi da casa per dei controlli medici e quando dopo qualche giorno è tornato ha trovato il suo
appartamento occupato da una rom con tanto di cane al seguito. Quando è riuscito a tornare nell’immobile, lo ha 
trovato in condizioni terribili. Di fronte ad episodi come questo l’unica innovazione normativa possibile era in
direzione di garantire il tempestivo ripristino della situazione di legalità. Questo governo lo ha fatto nel decreto 
sicurezza, prevedendo una fattispecie specifica nel codice penale. Sono state inasprite le pene per chi occupa
 abusivamente e rese più rapide le procedure di liberazione dell’immobile. Nei casi urgenti, in cui l’immobile 
occupato sia l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione e la restituzione siano 
eseguite direttamente dalle Forze dell’Ordine che hanno ricevuto la denuncia, senza aspettare il decreto motivato
del giudice.

IMU-case popolari
Uno dei punti più dibattuti del confronto europeo è quello delle case green, come intende posizionarsi Forza
Italia su questo?

In questi cinque anni abbiamo portato in sede europea le ragioni di un’Italia in cui la percentuale di quanti
 possiedono la casa in cui vivono arriva al 70%. Un Paese in cui l’immobiliare è una forma di tradizione negli investimenti. La direttiva case green si abbatteva su tutto questo, senza tener conto neanche delle particolari
 condizioni degli immobili più antichi, applicando nuovi oneri impossibili da sostenere. Il testo è migliorato,
 ma come ha dichiarato il ministro Pichetto Fratin, cui va il coraggio di aver votato contro la direttiva, gli obiettivi di 
intervento rimangono irraggiungibili nella realtà. Confidiamo quindi che nella prossima maggioranza che si verrà a 
creare possa essere avviato un nuovo confronto utile a superare questa normativa ideologica. Noi siamo per
 l’ambiente e per la decarbonizzazione, ma siamo anche per la sopravvivenza economica delle famiglie e delle 
imprese.

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