L’intervista di Federcasa all’on. Deborah Bergamini: “Tante persone vivono in condizioni di disagio abitativo”
Federcasa nasce come trasformazione dell’Associazione nazionale istituti autonomi per le case popolari (ANIACAP) costituita nel 1950 e rappresenta 84 enti e aziende diversamente denominate (Atc, Ater, Iacp, Aler, Acer, Arte, Arca, Spa) che in tutta Italia da più di un secolo costruiscono e gestiscono abitazioni di edilizia residenziale pubblica realizzate con fondi pubblici, fondi propri e prestiti agevolati da destinare a nuclei familiari con bassi redditi e spesso in condizioni di estrema fragilità sociale.
Ecco l’intervista fatta a Deborah Bergamini:
L’emergenza abitativa è una vera e propria piaga sociale. Come siamo arrivati a questo punto?
Sì, purtroppo i numeri sono dolorosi. Secondo alcune stime in Italia si conta un milione e mezzo di famiglie in disagio abitativo a livello critico, si tratta di persone che hanno difficoltà nel pagare le rate del mutuo o il canone d’affitto. Accanto a questo, la quota di quanti sono in liste d’attesa per ottenere alloggi popolari nei Comuni sfiora il mezzo milione, 400mila. Si tratta di un fenomeno stratificato nel tempo, che sicuramente ha subito i contraccolpi socio-economici degli ultimi anni, con l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie e il caro energia che ha creato enormi problemi. Questo governo, in continuità con quello precedente, ha messo in campo degli strumenti per aiutare le famiglie più in difficoltà a fronteggiare i riflessi della congiuntura nel portafoglio domestico. Però sull’emergenza abitativa il problema riguarda anche un altro piano.
Cosa intende?
Viviamo la situazione paradossale di molti alloggi pubblici sfitti oppure illegalmente occupati. Di recente leggevo un paper Confedilizia che, mettendo insieme alcuni report locali ha tracciato una parte del quadro. Calcolando che a Milano le case non affittate raggiungono quota 12 mila. 3 mila sono occupate abusivamente. In tutta la Regione le case pubbliche sfitte raggiungono quota 60mila. A Roma 10mila appartamenti sono occupati abusivamente su un totale di 81 mila. A Firenze ci sono 1200 appartamenti sfitti in tutta la città metropolitana. Queste sono solo alcune pillole che però testimoniano come sia necessario velocizzare le assegnazioni, mappare le ristrutturazioni e le riqualificazioni, oltre a far valere, laddove necessario, la certezza del diritto.
Lei cita spesso le occupazioni abusive. Cavallo di battaglia del centrodestra
Guardi, non è un retaggio ideologico e su questo dobbiamo prestare molta attenzione. Chi occupa una casa che non gli spetta compie un sopruso. Che l’immobile in questione sia di un pubblico o di un privato non cambia nulla. E’ sempre una violenza, spesso praticata su persone deboli. Ricordo il caso di un anziano signore romano, che qualche anno fa dovette assentarsi da casa per dei controlli medici e quando dopo qualche giorno è tornato ha trovato il suo appartamento occupato da una rom con tanto di cane al seguito. Quando è riuscito a tornare nell’immobile, lo ha trovato in condizioni terribili. Di fronte ad episodi come questo l’unica innovazione normativa possibile era in direzione di garantire il tempestivo ripristino della situazione di legalità. Questo governo lo ha fatto nel decreto sicurezza, prevedendo una fattispecie specifica nel codice penale. Sono state inasprite le pene per chi occupa abusivamente e rese più rapide le procedure di liberazione dell’immobile. Nei casi urgenti, in cui l’immobile occupato sia l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione e la restituzione siano eseguite direttamente dalle Forze dell’Ordine che hanno ricevuto la denuncia, senza aspettare il decreto motivato del giudice.
IMU-case popolari Uno dei punti più dibattuti del confronto europeo è quello delle case green, come intende posizionarsi Forza Italia su questo?
In questi cinque anni abbiamo portato in sede europea le ragioni di un’Italia in cui la percentuale di quanti possiedono la casa in cui vivono arriva al 70%. Un Paese in cui l’immobiliare è una forma di tradizione negli investimenti. La direttiva case green si abbatteva su tutto questo, senza tener conto neanche delle particolari condizioni degli immobili più antichi, applicando nuovi oneri impossibili da sostenere. Il testo è migliorato, ma come ha dichiarato il ministro Pichetto Fratin, cui va il coraggio di aver votato contro la direttiva, gli obiettivi di intervento rimangono irraggiungibili nella realtà. Confidiamo quindi che nella prossima maggioranza che si verrà a creare possa essere avviato un nuovo confronto utile a superare questa normativa ideologica. Noi siamo per l’ambiente e per la decarbonizzazione, ma siamo anche per la sopravvivenza economica delle famiglie e delle imprese.