Parco Apuano bloccato, Baldini: “Serve riscriverlo con i Sindaci”
“Il Piano Integrato di un importante parco regionale, fermo da due anni nei cassetti della Regione, slitterà ormai alla prossima legislatura. Questo ritardo è il simbolo del fallimento politico della Giunta regionale e dell’incapacità della maggioranza di dare risposte al territorio. Un’inerzia che genera profonda insicurezza per le comunità, per i Comuni e per tutte le attività imprenditoriali che operano all’interno dell’area protetta e che necessitano di una normativa certa e aggiornata per poter programmare il proprio futuro”.
Così il Consigliere Regionale Massimiliano Baldini, commenta l’esito della discussione sul budget dell’Ente Parco nella commissione consiliare competente.”
“Le risposte evasive ricevute in commissione confermano la paralisi totale”, prosegue il consigliere. “Ci viene detto che sono in corso ‘approfondimenti’ e che nessuna indicazione è giunta dal Presidente della Regione. Lo stesso direttore del parco ha ammesso di non avere direttive sul Piano. La verità è che, a poche settimane dalle elezioni, nessuno vuole assumersi la responsabilità di un testo palesemente inadeguato”.
La critica dell’opposizione va alla radice del problema, evidenziando le gravi mancanze nel processo di elaborazione della proposta. “Bisogna ricordare che il Piano Integrato è una proposta che il Parco invia alla Giunta Regionale dopo aver sentito la comunità dei comuni del parco, composta dai Sindaci del territorio. Già in quella fase preliminare emerse un aspro dibattito, e la proposta fu inviata agli uffici regionali senza la condivisione di molti primi cittadini, tra cui quelli di alcuni dei Comuni più rappresentativi dell’area, come Seravezza e Massa.
Questo, per il consigliere Baldini, rappresenta un doppio fallimento politico che ricade direttamente sul Presidente della Regione. “L’ex Presidente del parco al momento della redazione del piano, di nomina della presidenza regionale, ha fallito il suo compito. Lo ha fatto nella duplice e dubbia veste di Presidente dell’Ente e, contemporaneamente, di Responsabile Unico del Procedimento del piano stesso. Non ascoltare le istanze dei Sindaci e forzare l’invio di un piano divisivo è stato un errore gravissimo. Si tratta quindi di un duplice fallimento: quello dell’ex presidente (oggi sostituito da un nuovo vertice) e quello del suo mandante politico, il vertice della Regione, che non ha saputo o voluto gestire la questione”.
“Torno a ribadire la nostra posizione, che è quella dei territori”, conclude il consigliere. “Il testo così com’è non può essere approvato. Deve tornare al Parco per essere completamente riscritto, in condivisione con i Sindaci e quindi con i territori, con l’obiettivo di creare uno strumento veramente adeguato per una attenta tutela ambientale ma anche per una assistenza concreta alle economie delle comunità del Parco. Questo significa accogliere le indicazioni delle realtà produttive che garantiscono una filiera di eccellenza internazionale e posti di lavoro fondamentali. Il silenzio assordante di questi mesi è la conferma che la Giunta attuale ha gettato la spugna. Sarà compito della prossima legislatura rimediare a questa palese incapacità di governo”.