Regione, Scaramelli (IV): “Toscana diffusa promuove equità, giustizia sociale e pari diritti anche sulla sanità”

“Promuovere la crescita equa in tutti i territori della Toscana, garantendo pari diritti anche a chi vive nelle aree rurali diffuse, a partire dall’utilizzo di risorse per la sanità di base, pediatri e medici di famiglia”. A dirlo Stefano Scaramelli, presidente del gruppo di Italia Viva e vicepresidente del Consiglio regionale, sulla legge per la valorizzazione della Toscana diffusa approvata dall’Aula con emendamenti grazie anche ai voti determinanti dei due consiglieri di Italia Viva. “Valorizzazione della Toscana diffusa è una legge importante – dice Scaramelli, che spiega – ben un terzo dei cittadini toscani vive in aree rurali diffuse della regione. La sfida che puntiamo a vincere è di offrire le stesse opportunità e possibilità sia a chi abita nelle grandi città, sia a chi vive nei piccoli borghi. Questo è un principio importante e per cui vale la pena lottare. Finalmente la Toscana si dota di una legge che va in questa direzione. Con questa norma quindi può iniziare un percorso di equità e come gruppo politico realizziamo uno dei punti del nostro programma del 2020. La residenzialità delle aree rurali, infatti, è elemento di giustizia sociale e insieme anche cifra della bellezza della Toscana”.

Sulle parti della legge emendate, a partire da quelle sul fronte sanitario, presentati dal gruppo Italia Viva, Scaramelli dice: “sarà possibile utilizzare fondi regionali e comunali per la locazione o l’acquisto di immobili destinati ai medici di base e pediatri di famiglia nei piccoli paesi, ma la legge è importante nel suo complesso perché promuove uno sviluppo più equilibrato e costruisce la sostenibilità delle aree non urbane. Vengono previste opportunità di sostegno per l’acquisto o l’affitto di una casa, per il supporto alle attività economiche esistenti o per favorire l’insediamento di nuove imprese, senza dimenticare l’importanza di garantire la presenza di servizi e la possibilità di offrire proposte culturali e sportive”.