Versilia: servizi socio-sanitari, parla il Sindaco di Massarosa
Nel 2017, la decisione di due Comuni della Versilia di uscire dalla Società della Salute (SdS) ha determinato una svolta profonda nel modello di gestione dei servizi socio-sanitari locali. Da allora, la programmazione è passata alla Conferenza dei Sindaci, come previsto dalla normativa regionale, lasciando alle convenzioni tra Comuni e Azienda Usl il compito di integrare l’assistenza sanitaria con quella sociale.
Oggi, però, è necessario interrogarsi sul futuro. A lanciare questa riflessione è Simona Barsotti, Sindaco di Massarosa, con alle spalle un decennio di esperienza amministrativa come assessora al sociale, vicepresidente e presidente della SdS prima del suo scioglimento.
La Sindaca Barsotti sottolinea le differenze sostanziali tra i due modelli: la SdS come ente operativo con responsabilità diretta nella gestione dei servizi, e la Conferenza dei Sindaci come organo politico di indirizzo e controllo, con minore incisività nella governance complessiva del sistema.
“Negli anni abbiamo perso capacità di intervento e coesione tra i soggetti istituzionali,” afferma la sindaca. “È evidente che serve un nuovo patto per la salute che coinvolga in modo paritario Regione, Usl, Comuni, operatori e associazioni del territorio.”
Secondo Simona Barsotti, il progetto originario della SdS — mai portato a compimento per scelte politiche — rappresenta ancora una base valida su cui ricostruire. “È una questione di volontà: le risorse ci sono, ma bisogna superare le appartenenze politiche e ragionare come sistema”, dichiara.
Le dimissioni recenti del presidente della Conferenza dei Sindaci, Giorgio Del Ghingaro, hanno riaperto la discussione su chi debba guidare questa fase di rilancio. Diversi rappresentanti di associazioni locali hanno invitato Simona Barsotti a proporsi per quel ruolo. Lei non si tira indietro, ma con chiarezza:
“Per senso di responsabilità e per passione, sono pronta a mettere a disposizione la mia esperienza. Ma solo dopo un confronto serio e condiviso con tutti i sette sindaci della Versilia. Nessuna forzatura.”
Critica, invece, l’ingerenza di soggetti esterni al dibattito istituzionale. “Trovo inopportune le candidature fatte circolare da parti non competenti, in particolare da rappresentanti sindacali, senza alcun confronto con gli amministratori coinvolti.”
La sindaca conclude ribadendo che la sua è una disponibilità costruttiva, nata dal desiderio di migliorare la qualità dei servizi per i cittadini. “Solo unendo le forze, e credendoci davvero, possiamo costruire un modello di integrazione socio-sanitaria all’altezza delle esigenze della nostra comunità.”