Capecchi e Pomposi (FDI): “ad aggiungersi ai tanti problemi dell’ospedale di Pescia, arriva ora la chiusura del bar interno. Per il nosocomio una deriva che non si arresta”
“Da tempo arrivano segnali di un declino che prelude una chiusura o un sempre più intenso ridimensionamento” è la situazione dell’ospedale di Pescia SS Cosma e Damiano, che preoccupa il consigliere regionale Alessandro Capecchi, Matteo Pomposi, vice presidente di Gioventù Nazionale a Pistoia, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, e il circolo territoriale di Pescia di Fratelli d’Italia.
L’ultimo di essi, in ordine di tempo, giunge dalla chiusura del bar interno alla struttura, che occupa tre persone ma che, soprattutto, costituisce l’unica opportunità di conforto che non siano le macchine automatiche per chi è ricoverato e non può uscire fuori dall’ospedale, ma anche per i dipendenti della struttura.
“Abbiamo ricevuto molte lamentele su questa ormai prossima chiusura, che oltretutto penalizza la posizione occupazionale di tre persone- dicono Alessandro Capecchi e Matteo Pomposi – e non facilita la degenza di tanti ricoverati, alcuni dei quali, è bene ricordarlo, sono soli. La giustificazione della Asl, ovvero che c’è un bar vicino, è molto debole e crea disagio a chi non può uscire dal Ss Cosma e Damiano, fra i quali ci sono anche i medici perché a rischio contaminazione, quando indossano la divisa da lavoro. E’ una situazione che si trascina da anni, da quando è scaduta la concessione, ma, nonostante una raccolta di firme dei gestori, entro l’estate diventerà esecutivo lo sfratto e la cancellazione di questo servizio”.
Non è comunque solo questo aspetto a gettare nubi sul futuro dell’ospedale, al centro da tempo da un ridimensionamento dell’organico e dei servizi, primo fra tutti il punto nascite. “La situazione del SS Cosma e Damiano è veramente critica e tutti i segnali degli ultimi mesi lasciano intendere che il ridimensionamento sia irreversibile e che conduca, nel medio-lungo periodo, a una chiusura completa dell’ospedale, che è un presidio determinante per la Valdinievole- concludono Matteo Pomposi di Gioventù Nazionale e Alessandro Capecchi-. In questo senso noi siamo vicini ai tanti cittadini preoccupati per la perdita di una componente determinante dell’offerta sanitaria del territorio. Tutto questo, insieme alla riduzione dell’organico, ha già sacrificato il Pronto Soccorso, dove i turni sono massacranti, e tanti altri problemi diffusi ci lasciano interdetti sul futuro della struttura”.