Scontro tra il sindaco Del Ghingaro e il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord su rappresentanza di genere e gestione idraulica
Torna alta la tensione tra il Comune di Viareggio e il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord. Al centro del confronto, le critiche mosse dal sindaco Giorgio Del Ghingaro in merito alla composizione degli organi dell’ente e alla gestione degli interventi sulla Fossa dell’Abate, considerata un punto critico del sistema idraulico tra Viareggio e il territorio limitrofo.
“Il Consorzio continua a escludere le donne dai propri organi di governo, senza nemmeno tentare di garantire una rappresentanza equilibrata – afferma Del Ghingaro –. Nonostante la legge non imponga quote di genere, è evidente la scelta culturale di chi guida l’ente: simboli al posto dell’impegno, foto invece dell’inclusione. Una politica senza visione”.
Il sindaco ha anche contestato l’efficacia dell’intervento alla Fossa dell’Abate, annunciato dopo un suo sollecito: “A due mesi dai lavori, l’argine lato Viareggio è stato realizzato male. Non reggerebbe in caso di piena. Il Consorzio è lento nelle risposte e frettoloso nella comunicazione. Così non si protegge il territorio”.
La replica del Consorzio per voce del presidente del Consorzio, Dino Sodini è arrivata poche ore dopo, con toni netti:
“Dispiace ricevere un nuovo attacco dal sindaco. Ribadiamo che l’intervento alla Fossa dell’Abate non è stato eseguito su sollecitazione del Comune, ma come da nostre procedure in caso di allerta. Dopo la mareggiata siamo intervenuti con un trattore per verificare la situazione: la foce era già aperta e defluiva regolarmente, non era necessario alcun intervento urgente. Aprire artificialmente la foce senza emergenza può causare danni”.
Il Consorzio ha inoltre precisato che la parte finale della Fossa, oltre la linea di costa, è di competenza comunale, non consortile, e ha invitato il sindaco a verificare le competenze con la Regione Toscana. “Non si è mai troppo grandi per imparare qualcosa di nuovo”, conclude la nota.
Infine, sulle accuse di esclusione femminile negli organi decisionali, l’ente risponde: “I membri dell’ufficio di presidenza non vengono nominati, ma eletti democraticamente dall’assemblea. Ogni insinuazione è infondata”.
Non manca un appello, che suona anche come una critica: “Abbiamo più volte chiesto un incontro istituzionale con il sindaco per lavorare in sinergia, ma non abbiamo mai ricevuto risposta”.
Il dibattito resta aperto, in un contesto dove la sicurezza del territorio e la collaborazione tra enti sono più che mai centrali.



